due punti:
a cura di Sandra Tornetta
a cura di Sandra Tornetta
Parola:
Nel 1972 Mina e Alberto Lupo intonavano il ritornello" parole soltanto
parole, parole fra noi" il cui sottotesto rimandava alla vacuità della
parola rispetto alla concretezza dei fatti. Questa idea che le parole siano
volatili, che non rappresentino da sole la forza dei concetti di cui sono
l'estrinsecazione linguistica, oggi è più che mai imperante.
Mina e Alberto Lupo, 1972 |
Il mondo moderno predilige le azioni, meglio se veloci e collegate fra loro:
produce adulti performanti, adolescenti interconnessi, bambini iperattivi e
poco spazio, se non quello da slogan politico/ pubblicitario, viene elargito al
potere salvifico della parola. Eppure il termine parola è direttamente mutuato
dal latino parabula "esempio",che proprio nella concretezza delle
azioni trova la sua prima e naturale collocazione. Come a dire che la parola è
atto, o - come direbbe Aristotele- che la forma è sostanza. Lo avevano compreso
bene gli antichi Greci, che attorno al lógos hanno costruito tutta
la loro forza politica, filosofica, culturale. Durante il periodo di massimo
sviluppo della democrazia, il diritto di parola era anche un dovere che ogni
buon cittadino aveva l'obbligo morale di ottemperare recandosi in assemblea e
prendendo la parola sugli argomenti che più gli stavano a cuore. In questo modo
l'esperienza politica, stimolando la crescita culturale dei cittadini, andò di
pari passo con l'amore per lo studio della parola e la cultura divenne presto
un unico terreno fertile sul quale coltivare la civiltà.
Tutto il contrario di ciò che avviene oggi. Oggi la parola, intesa come lógos,
come cura del proprio io nel quale far germogliare libertà di espressione e
pensiero critico, ha perduto l'antico sfavillio che l'ha resa per secoli
garante del fiorire di grandi civiltà ed è stata reietta al rango di mero
sofisma per intellettuali. Oggi le parole sono pietre quando servono a
deridere, infangare, mortificare; volano via in fretta quando fanno paura per
le infinite possibilità che dischiudono.
Usiamo bene le parole, perché siamo ció che diciamo.
#usiamobeneleparole
Chi ha il linguaggio ha il mondo.
Hans Georg Gadamer
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