giovedì 29 gennaio 2015

Regolamento sui beni comuni urbani della città di Sciacca


Il 2015 potrebbe diventare un anno importante per il Comune di Sciacca: potrebbe, infatti, essere ricordato come l’anno in cui ha preso avvio la regolamentazione dei beni comuni, con particolare riguardo a quelli urbani. È questa la convinzione della Consulta della Cultura, che ha avuto un concreto riscontro con l’incontro/dibattito sulla “Valorizzazione e gestione del patrimonio comunale” svoltosi nella Chiesa di S. Maria della Raccomandata di Sciacca lo scorso 10 Gennaio 2015.
Facendo seguito alle proposte e agli impegni assunti durante l’incontro da parte degli amministratori pubblici, la Consulta della Cultura di Sciacca ha elaborato e trasmesso al Comune di Sciacca  il “Regolamento sulla collaborazione tra cittadini e amministrazione per la cura e la valorizzazione dei beni comuni urbani”.






mercoledì 14 gennaio 2015

dialogo

due punti:
di Sandra Tornetta

dal greco antico dia-logo, attraverso il discorso, indica una forma di comunicazione che presuppone il confronto verbale fra due alterità. 
Il termine è fra i più utilizzati in ambiti di riferimento disparati. 
Già Platone, a partire dal quale il dialogo viene codificato come strumento di indagine filosofica, lo utilizza proprio in virtù delle sue capacità conoscitive intrinseche. Non è forse proprio dal confronto fra idee ed opinioni differenti che è più facile - ed utile - giungere ad una soluzione condivisa del problema dato? 
Il critico letterario Bachtin va ancora oltre, affermando che il dialogo, in virtù della sua  intenzionalità, è proprio della cultura cittadina, quella in cui gli individui, attraverso il confronto tramite la parola scelgono di indagare la complessità dell'essere umano. 
Il dialogo non esiste nella cultura arcaica, in cui il rispetto verso un unico principio di autorità è intimamente legato alla riproduzione di modelli comportamentali stereotipati, di facile trasmissione, apprendimento e - naturalmente - governabilità.
Non a caso le forme artistico/letterarie nelle quali prevale il principio dialogico come modello innanzitutto ideologico, sono quelle che contengono in nuce un seme di modernità, una luce pulsante che le rende vive a secoli di distanza. 

L' Odissea, Mozart, la Cappella Sistina, sono solo alcuni macroscopici esempi di come un atteggiamento aperto alle diversità, al cambiamento, al rispetto delle posizioni altrui possa parlare per secoli a generazioni diversissime, promuovendo sempre nuovi interessanti spunti di riflessione produttiva.
In un'accezione squisitamente politica, il dialogo con le Istituzioni dovrebbe configurarsi, dunque, come la quintessenza della democrazia, una specie di agorà virtuale in cui lo scambio che vi si pratica non ha finalità economiche bensì etiche; dove ogni cittadino possa trovarsi nelle condizioni di esprimere alle Istituzioni pertinenti la propria opinione, anche e soprattutto quando non è allineata a quella vigente. 
Garantire l'assenza di contraddittorio attraverso la negazione del dialogo è un atto contrario a qualunque forma di governo democratica. 
Negare il dialogo equivale a negare l'esistenza stessa di un interlocutore, che nel caso specifico dei cittadini significa considerarli, letteralmente, delle "nullità".

Comunicare l'un l'altro, scambiarsi informazioni è natura; tenere conto delle informazioni che ci vengono date è cultura.
Johann Wolfgang Goethe 

Teatroltre: "Da sud a sud, da sole a sole"

Secondo spettacolo della XIII Rassegna dedica a Michele Abruzzo. La rassegna include 7 spettacoli, tra i quali "Da sud a sud, da sole a sole" di Teatroltre. Lo spettacolo di Franco Bruno andrà in scena domenica 25 gennaio 2015 all'ex Auditorium di San Francesco alle ore 18.00. Vi aspettiamo!



lunedì 5 gennaio 2015

Incontro/dibattito su "Valorizzazione e gestione del patrimonio comunale"


La Consulta della Cultura di Sciacca, nell'ambito del programma degli eventi invernali, si fa promotrice di una necessaria riflessione e approfondimento di alcuni temi che interessano tutta la società civile e il futuro della nostra città. Riteniamo fondamentale riflettere e confrontarci, assieme ai soggetti coinvolti a vario titolo, sugli strumenti e le esperienze, positive e negative, per contribuire a creare un modello di sviluppo sostenibile per la città.  

Questo primo incontro/dibattito affronterà un tema di grande e attuale interesse per i Comuni, la “Valorizzazione e gestione del patrimonio comunale”.


Le innovazioni normative di questi ultimi anni, ma soprattutto l’accresciuta attenzione verso i fenomeni della finanza pubblica, hanno portato un radicale cambiamento di visione nella valutazione del ruolo della gestione patrimoniale, in particolare nel settore degli Enti locali. La concezione dei beni immobili pubblici è infatti cambiata e il patrimonio non è più considerato, in una visione statica, mera fonte di finanza inespressa e costo da sostenere, ma in una visione dinamica, quale strumento strategico per l’erogazione di servizi e per la promozione economica, sociale e culturale della collettività di riferimento.

Sabato 10 Gennaio 2015, ore 17:30, presso la Chiesa di S. Maria della Raccomandata di Sciacca siete invitati a partecipare.

domenica 4 gennaio 2015

interesse



due punti:
di Sandra Tornetta

dal verbo latino "inter-esse" trovarsi in mezzo, partecipare. Il termine ha assunto negli anni molteplici connotazioni, a seconda dei diversi ambiti di applicazione. Spesso viene associato alla componente utilitaristica legata al tornaconto individuale.
Nel linguaggio amministrativo per "manifestazione d'interesse" si intende una richiesta esplicita di partecipazione a bandi o progetti pubblici da parte di enti o di associazioni, che comporta un'atteggiamento di collaborazione reciproca fra i soggetti interessati in vista di un bene comune. Il bene comune di cui si parla è la città, intesa alla maniera aristotelica come unica forma di comunità attraverso la quale l'uomo può esprimere le proprie potenzialità insieme ai propri simili per raggiungere la felicità. 
Ma chi decide cosa è bene per tutti? La soluzione utopistica proposta da Platone prevedeva una forma di governo in cui tutti i beni materiali fossero in comune. Aristotele, in netta opposizione e secoli prima del fallimento del comunismo reale, aveva compreso che l'uomo per natura, se non percepisce la proprietà come privata non le dimostrerà alcun interesse. Si potrebbe dunque concludere che per rispettare la città, lo spazio in cui abbiamo scelto di vivere, occorra intenderla come qualcosa di nostra proprietà, ma non nel senso che ognuno si permetta di fare ciò che gli passa per la testa. Rispettare lo spazio comune significa sentirsi direttamente e continuamente partecipi e responsabili di qualunque azione, pensiero, realtà che ivi vi si manifestino.
Pianta di Sforzinda, città ideale progettata nel 1464 dal Filarete
La città, dunque, come lo spazio fisico e virtuale in cui ogni cittadino possa esprimere la propria manifestazione d'interesse come forma di partecipazione attiva e consapevole per il raggiungimento della propria felicità, e per estensione, di quella di tutti i suoi concittadini.

"La sicurezza del potere si fonda sull'insicurezza dei cittadini" - Leonardo Sciascia